Qualsiasi frequentatore della rete e del mondo dei Social Network si sarà sicuramente imbattuto, navigando, in un Blog, una pagina Social, un gruppo Telegram, un sito che approfondiscono il mondo delle Criptovalute, consigliando, in certi casi (molto spesso a dir la verità), su quali tipologie di Criptovalute investire.
Tramite il presente articolo si approfondirà il tema della consulenza in materia di Criptovaluta, può essere svolta liberamente? Che conseguenze ci sono per chi effettua tale tipologia di consulenza?
Per effettuare un’analisi di tal fatta non si può prescindere dall’analisi della normativa inerente i cosiddetti “strumenti finanziari” ed i “servizi di consulenza finanziaria”.
Qualsiasi consiglio, con determinate caratteristiche (che approfondiremo in seguito) che abbia ad oggetto un determinato strumento finanziario, di potenziale interesse per uno specifico investitore o più possibili investitori, deve essere considerato una raccomandazione di investimento. Ciò, a prescindere dal fatto che l’operazione suggerita sia o no concretamente attuata.
Ma la Criptovaluta ed i suoi derivati sono degli strumenti finanziari? Secondo la Cassazione Penale si, in tal senso si veda la relativa sentenza di seguito: https://www.altalex.com/massimario/cassazione-penale/2020/26807/titoli-di-credito-titoli-di-credito-in-genere-reato).
In realtà ci sono pareri discordanti in merito, c’è chi sostiene (esperti in materia di investimenti e finanza, si potranno trovare svariati approfondimenti in rete) che la Cassazione abbia preso un abbaglia in quanto le Criptovalute non possiedano le caratteristiche di uno strumento finanziario.
Considerata l’importanza delle pronunce della Cassazione, in via cautelare, è meglio tenere in considerazione l’orientamento assunto dalla stessa nel definire le Criptovalute: dunque considereremo le Criptovalute quali strumenti finanziari.
Il servizio di consulenza finanziaria, invece, è stato, nel corso degli anni, ricondotto sia ai servizi di investimento, sia ai servizi accessori. In Italia, la L. 2 gennaio 1991, n. 1, annoverava tra le «attività di intermediazione mobiliare» anche la «consulenza in materia di valori mobiliari», prevedendo così un’espressa riserva di attività. Solo successivamente, con il recepimento della Direttiva 93/22/CEE e l’adozione del D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (“T.U.F.”), la consulenza è stata collocata all’interno dei servizi accessori. Oggi, invece, dopo l’introduzione della Direttiva 2004/39/CE (“MiFID”), tra i servizi di investimento disciplinati dal T.U.F. – e coperti dalla riserva di autorizzazione ex art. 18 T.U.F. – è ricompreso anche il “servizio di consulenza finanziaria”.
Dunque se un soggetto vuole effettuare consulenza finanziaria dovrà, per forza, avere delle specifiche caratteristiche tramite le quali si può ottenere una specifica autorizzazione.
Ne consegue inevitabilmente come, qualora l’attività svolta da qualsivoglia soggetto venisse considerata quale consulenza finanziaria, vi sarebbe l’integrazione della fattispecie di abusiva prestazione di servizi e attività di investimento ex art. 166 T.U.F, non solo, la CONSOB, ovvero l’organo di vigilanza dei mercati finanziari, potrebbe irrogare ulteriori sanzioni.
Gli elementi da tenere in considerazione per verificare se in concreto potrebbe essere ravvisato lo svolgimento di attività di consulenza finanziaria o meno, sono:
- la distinzione tra raccomandazioni, vietate ai soggetti non autorizzati, e semplici informazioni, consentite a chiunque;
- la riconoscibilità della raccomandazione a strumenti finanziari;
- la personalizzazione della raccomandazione ovvero il suo essere basata sulle caratteristiche personali di un particolare utente;
- le modalità ed i mezzi di comunicazione utilizzati;
- la previsione di un compenso e lo svolgimento del servizio con professionalità.
Qualora sussistessero, congiuntamente, tali caratteristiche, si tratterebbe di vera e propria consulenza finanziaria, effettuata da un soggetto che, molto probabilmente, non è autorizzato ad effettuare tale attività. Bisogna, dunque, avere molta cautela nello svolgimento di attività inerenti il mondo Criptovalute.
SGHS LAW FIRM ha svolto a più riprese svariate attività (stragiudiziale e giudiziale) inerenti il mondo “Cripto”, è dunque in grado di fornire una consulenza legale completa a qualsivoglia soggetto che abbia a che fare con tale, complessa, realtà, contattaci per qualsivoglia esigenza inerente la materia.
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