Come tutti sappiamo, la prima domanda che il cliente si pone (e ci pone) quando si trova nella situazione di avere bisogno dell’assistenza di un avvocato è: ma quanto mi costa?
Spesso l’immagine collettiva è quella che, per potersi rivolgere ad un professionista del diritto, sia necessario elargire ingenti somme di denaro, per molti inaccessibili.
L’avvocato, infatti, in quanto libero professionista, può presentare la parcella che preferisce, a patto che rilasci un preventivo scritto al cliente prima del conferimento del mandato (e che questi ovviamente lo accetti).
A far data dal 2012, a seguito della riforma delle esclusive professionali, e la conseguente soppressione delle tariffe professionali, è stata introdotta la libera determinazione dei compensi professionali tra le parti, nel senso che l’avvocato può chiedere la parcella che ritenga più congrua. Ciononostante, è importante che il cliente sia informato sul fatto che, per la categoria professionale degli avvocati, in ragione della specificità della professione e per il ruolo socialmente riconosciuto all’Ordine, sono rimaste delineate le competenze e le tariffe con un apposito decreto, ossia il Decreto Ministeriale n. 55/2014, recentemente aggiornato dalle modificazioni intervenute con il D.M. 147/2022.
Tale decreto fissa dunque i c.d. Parametri Forensi: tali parametri, è bene rilevarlo, non sono vincolanti per il professionista, ma vengono comunemente utilizzati come punto di riferimento per stabilire l’ammontare della parcella. Così come vengono quotidianamente consultati dai professionisti legali, così i parametri forensi possono configurare anche ottimi strumenti consultativi per il cliente, ai quali non vengano forniti specifici chiarimenti circa il preventivo sottopostogli.
In particolare, è interessante osservare che suddetti parametri variano sulla base di alcuni elementi, quali: il valore della causa, la complessità, il numero delle controparti, la durata, e l’autorità giudiziaria adita.
Il preventivo scambiato tra le parti, dunque, contiene sia elementi puramente economici, ma anche, e soprattutto, elementi intrinsecamente soggettivi, che tengono conto sia della complessità della causa che della professionalità e del tempo messo a disposizione dall’avvocato.
Infine, è importante ricordare che non c’è una regola per i costi che potrebbero essere affrontati in una causa e non è possibile fornire una risposta univoca alla domanda “ma quanto mi costa l’avvocato?”. Ciononostante esistono strumenti e tabelle pubblicamente consultabili (qui), a disposizione del cliente, così come dei professionisti legali, appositamente create affinché ci si possa coerentemente orientare all’interno della quantificazione del compenso professionale degli avvocati.

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