Il Digital Services Act (DSA) e il Digital Markets Act (DMA) sono stati approvati dal Parlamento europeo nel corso della sessione plenaria del 5 luglio scorso.
La normativa approvata, altresì nota come Digital Services Package, vuole regolamentare gli spazi digitali che vengono creati attraverso le piattaforme digitali.
L’ambito di applicazione è quello dell’Unione Europea, pertanto tali disposizioni si applicheranno a tutte le piattaforme online attive nell’UE.

In particolare per quanto riguarda il DSA ha come obbiettivo bello di delineare le responsabilità delle piattaforme digitali in riferimento alla diffusione di contenuti illegali e dannosi, offrendo maggior tutela agli utenti. Infatti, il DSA prevede per le grandi piattaforme digitali (si parla di VLOPs – very large online platforms) obblighi di moderazione e supervisione nonché nuove disposizioni che garantiscono la trasparenza delle piattaforme in merito alle modalità di funzionamento degli algoritmi che suggeriscono all’utente nuovi contenti in linea con le preferenze dallo stesso espresse, oltre all’introduzione di obblighi di valutazione del rischio di diffusione di disinformazione e contenuti dannosi.
Vengono previste quindi misure quali ad esempio per contrastare la diffusione di bene, servizi o contenuti illegali online, nuove misure per responsabilizzare gli utenti e la società civile e ancora misure volte a tutelare i minori e che limitano l’utilizzo dei dati personali sensibili per la pubblicità mirata.

Per quanto riguarda il DMA, ha come obbiettivo quello di definire una serie di regole per i “gatekeeper” digitali ossia quelle piattaforme che rivestono un ruolo strategico di collegamento tra aziende e consumatori all’interno del mercato digitale. Si tratta di piattaforme online (ad esempio motori di ricerca, social media, sistemi operativi ecc.) che soddisfano i seguenti criteri qualitativi:

  • forte posizione economica, un impatto significativo sul mercato interno ed è attiva in più paesi dell’UE;
  • forte posizione di intermediazione, il che significa che collega una vasta base di utenti a un gran numero di aziende;
  • posizione radicata e duratura nel mercato, il che significa che è stabile nel tempo se la società ha soddisfatto i due criteri di cui sopra in ciascuno degli ultimi tre esercizi.

A questi criteri qualitativi si affiancano criteri quantitativi come, ad esempio, il fatturato annuo che deve essere pari o superiore a 7,5 miliardi di euro e la piattaforma deve avere almeno 100.000 utenti commerciali con sede in UE.

Infine all’interno del DMA si prevede un’inversione dell’onere della prova tanto che dovrà essere il “gatekeeper” a dimostrare la conformità al regolamento, in quanto, in difetto, potranno essere irrogate sanzioni che possono arrivare fino al 10% del fatturato annuo della società o al 20% nel caso in cui le violazioni siano ripetute.